Tempo fa, un'amica blogger mi disse ma non ti dispiace separarti dai tuoi art-journal, quando li finisci?
Ve lo posso confessare? Già lo feci a suo tempo con l'amica... io, quando finisco un art-journal o art-organizer che sia, non lo sopporto più.
Ho proprio il bisogno fisico di allontanarlo da me, perché l'ho avuto troppo tempo sotto gli occhi.
Ho bisogno che tutto quel cumulo di matassine, pompon, fiorellini, arzigogoli, gingillini e pirulini che accatasto sul mobile nel periodo di lavorazione (generalmente un mesetto), mi sparisca dalla vista.
Certo, se potessi riavere qui per un attimo, tutti i miei journal stoffosi, sarei felice di riaccarezzarli, rivederli e poterli toccare nuovamente.
In ognuno di loro, ci ho messo tanta anima e tanta passione, per questo forse, alla fine mi sento prosciugata, ed ho bisogno di allontarli da me.
Il giorno che segue, la consegna di un lavoro (mi capitava anche ai tempi in cui illustravo libri e magari facevo le notti dietro alle ultime tavole da colorare), ho bisogno di andare in giro e riempirmi gli occhi di altro.
Mi basta un giorno per ricaricarmi per poi tuffarmi nuovamente nel mio mondo handmade.
Nel prossimo post, mostrerò questo art-journal nella sua interezza.
Mi ha tolto tanto. Mi ha dato tanto.
Santa creatività, grazie di esserci nella mia vita.
Poter far confluire, la nostra energia, in qualcosa che ci anima in modo positivo è indubbiamente arricchente.
Ed è bello, dopo uno svuotamento, sapere che presto si sarà travolti da una nuova onda.
(Splash!)