Ahimé non sono la dea Kalì :-(
Vorrei essere dotata di più mani, per poter oltre a lavorare-rassettare-ed-esser-sempre-in-alto-mare, passare a trovare ciascuna di voi, per ringraziarvi dei commenti con cui sempre, gentilmente, mi coccolate.
In alternativa, ho pensato di ricambiare la cortesia, steppando passaggio dopo passaggio, un puntaspilli che da tempo dovevo realizzare per una cara (e fin troppo corretta) blogger.
Poi magari, a voi del puntaspilli poco interessa, ma, talvolta guardando qualcosa...ecco che CLICK...scatta l'ispirazione per qualcos'altro.
°*°Fine dell'introduzione, inizio del tutorial :-) °*°
Buone ispirazioni, e se qualcosa dovesse essere poco chiaro, scrivetelo.
1) Ritagliate 9 dischi di stoffa del diametro di 5cm. circa.
2) Piegate ogni disco in 2 parti (senza pressarlo).
3) Con ago e filo, eseguite una cucitura semplice sulla parte curva.
4) Tirate il filo, arricciando così la sagoma, che diverrà a forma di petalo.
5) Ripetete gli step 2-3-4 per i restanti 8 dischi di tessuto.
6) Ritagliate un disco di feltro, di diametro leggermente inferiore al posizionamento dei petali disposti a cerchio (il mio è di 10 cm.).
7) Ritagliate un disco di stoffa ed uno in feltro in misura decrescente rispetto al tondo dello step precedente.
8) Cucite a zig-zag il disco in stoffa su quello in feltro.
9) Cucite a zig-zag, anche il disco in feltro più piccolo, e tagliate un tondo di tessuto, del diametro di cm.5 circa.
10) Eseguite una cucitura semplice, lungo la circonferenza del disco di tessuto.
11) Prima di tirare completamente il filo, e arricciare la stoffa, imbottite quest'ultima, con dell’ovatta. Formerete così, una “perla” di tessuto.
12) Cucite la “perla” di tessuto, al centro del disco in feltro.
13) Lungo la circonferenza del disco grande in feltro, eseguite una cucitura semplice. Disponete su un piano, i “petali” di stoffa, formando un cerchio. Dopodichè, adagiateci sopra il disco in feltro ed arricciate il filo, sino ad ottenere una bombatura che vada a coprire leggermente la base di ciascuno di loro.
In questa fase, dovete solo adagiare il disco in feltro, e non cucirlo ai petali. Vi servirà per determinare l’ampiezza della bombatura. Fissate il filo con un nodo.
14) Con una cucitura a mano, fissate via via, i petali al disco in feltro.
15) Tagliate dei piccoli pezzetti di lana, e cucitene ciascuno, tra un petalo di stoffa e l’altro.
16) Al termine di queste cuciture, il lavoro capovolto si presenterà così (non è propriamente uno spettacolo di rigore e precisione:-) !!!).
17) Con l’uncinetto, formate una calottina a crochet, dell’ampiezza del disco in feltro con la bombatura. In alternativa al crochet, potete tagliare un altro disco in feltro. Anche ad esso, dovrete eseguire una cucitura semplice, da arricciare a sua volta per poterne permettere la bombatura.
18) Cucite la calotta a crochet, al disco in feltro con petali, dei precedenti step. Prima di ultimare la cucitura imbottite con dell’ovatta. Insieme alla calotta cucite, inizialmente, 2 fili di lana colorata.
19) Valutate se siano sufficienti 2 fili di lana colorata, o se ne occorrano altri. In questo caso, aggiungetene, sino a rendere la vostra creazione bilanciata ed armoniosa.
20) Prendete del pizzo (50 cm.circa). In alternativa, potete usare una fettuccia, oppure una striscia di feltro alta 6/7 mm.
Eseguite una cucitura semplice, lungo tutta la lunghezza del pizzo, e poi arricciate il filo, ma non annodatelo.
La lunghezza dell’arricciatura, deve essere pari alla circonferenza del disco grande in feltro, arricciato.
21) Cucite a mano, il pizzo arricciato, lungo tutta la circonferenza del disco grande in feltro, coprendo così, le precedenti cuciture dei petali.
Ed ecco che il puntaspilli è terminato. Alla fine della festa, si presenterà così.
Mi auguro che in qualche modo vi sia potuto tornare utile.
Magari la calottina a crochet, vi ha ispirato un cappellino di quelli tanto cari alla regina Elisabetta...o magari gli spilli vi hanno ricordato quel woodoo da ultimare.
Oppure con la la vasta gamma di colori di questo pincushion, potete testare e mettere alla prova il vostro daltonismo.
Fatene l'uso che credete. In un modo o nell'altro, questo voleva essere il mio grazie :-)
domenica 29 maggio 2011
giovedì 19 maggio 2011
"... per questo vale così tanto!"
Accompagnerò l'introduzione di questo post, con frammenti d'immagini dell'art-journal in lavorazione, per non appensantire troppo il testo e renderlo (spero) più scorrevole.
Comincerò con il parlare dei Candy/Giveway. Mi spiace sempre un po', quando via mail o tra i commenti mi si chiede di parteciparvi, perché già so che dovrò declinare gentilmente l'invito.
Questo non certo per snobismo (al contrario) ma per 2 motivi.
Il 1° , è che ho avuto la fortuna di vincerne tre, e non vorrei fare l'asso pigliatutto :-)...
...mentre il 2° motivo è legato ad un concetto maturato negli ultimi anni.
E, cioè, premiare una lavorazione artigianale, riconoscendole il dovuto compenso.
Per cui, pur apprezzando la generosità di chi mette in palio qualcosa, se ne riconosco il valore ed un gusto affine al mio, preferisco acquistare e dare il mio piccolo contributo ad una creazione fatta a mano.
Non so se avete notato una frase, che ho inserito da tempo, nella colonna destra del mio blog.
Recita così: "...è per questo che costa così tanto?
No: è per questo che vale così tanto!
(disse il commesso a Joe Fox, dopo che aveva avuto da ridire, sul prezzo di una creazione interamente eseguita a mano...)"
E' una frase tratta dal film "C'è posta per te", dove lo "squalo" Joe Fox (interpretato da Tom Hanks) ha da ridire sul costo di un libro interamente illustrato a mano.
Voi ne converrete con me, un oggetto realizzato a mano, se ben eseguito, è prezioso e unico.
Poi, per ciò che mi riguarda, talvolta, ha un plus in più. E non da poco. Parlo, cioè, di chi l'ha realizzato.
Riconoscete lo stile di questa casetta? L'ho acquistata da VerdeSalvia.
E non solo perchè è bella e fatta bene, ma perchè l'ha fatta lei.
E questo splendido notes? Anna Drai non me l'avrebbe mai fatto pagare. Allora mi sono dovuta inventare una fantomatica committente, per potere avere sul mio tavolo da lavoro qualcosa di suo. Poi con il passare del tempo gliel'ho detto, per cui oggi non scopre nulla :-)
Amo circondarmi di creazioni che mi parlano di persone che stimo.
Non parliamo delle peripezie per dover dare il giusto compenso a questa collana che ho commissionato alla Fata.
Se fosse stato per lei, si sarebbe fatta harakiri, anzichè farsi pagare, ma con un dribbling astuto, sono riuscita nel mio intento.
Naturalmente ci tengo a precisare che sono stata ricoperta di regali ed a mia volta ne ho fatti. Ma se una persona ordina qualcosa, trovo giusto che il lavoro commissionato venga retribuito :-) E su qui potrei aprire un siparione su tanti episodi che mi sono capitati, dove, al contrario, il lavoro mi è stato sottratto o deprezzato in modo vergognoso.
Forse per questo, ci tengo a pagare quello che richiedo: non sopporterei che si pensasse di me, quello che io ho pensato di tante sanguisughe o parassiti.
E continuando sul filone del preferire qualcosa di artigianale a qualcosa di seriale, ecco la spilla (al centro della foto) che acquistai da Francesca e...
...gli orecchini presi da Fascination Street, dato che sto provando a farmi crescere le chiome :-)
Da Gata presi questa collana, ben sapendo che potevo ricrearla, perdendomi però il piacere di avere qualcosa di suo, oltre che reputare giusto non clonare qualcosa con uno stile così smaccato.
E non crediate che io sia una Paperona$, perchè davvero tante creazioni handmade, vengono vendute a prezzi di gran lunga inferiore rispetto a tempi e costi dei materiali impiegati...
Comunque, tornando a bomba: quello del Candy era solo un gancio per dirvi, in modo molto umile, di essere solidali tra di noi (ne avrei davvero di belle da raccontare!) e sostenere il fatto a mano.
E se qualcuno vi dovesse dire "volevo spendere meno" oppure "non credevo costasse così tanto" è l'ennesimo Joe Fox al quale non vale neanche la pena di spiegare l'amore e la cura che ci avete messo per creare qualcosa non propriamente marchiato Made in China o reperibile tra i 1000 scaffali con merce tutta uguale di H&M.
Comincerò con il parlare dei Candy/Giveway. Mi spiace sempre un po', quando via mail o tra i commenti mi si chiede di parteciparvi, perché già so che dovrò declinare gentilmente l'invito.
Questo non certo per snobismo (al contrario) ma per 2 motivi.
Il 1° , è che ho avuto la fortuna di vincerne tre, e non vorrei fare l'asso pigliatutto :-)...
...mentre il 2° motivo è legato ad un concetto maturato negli ultimi anni.
E, cioè, premiare una lavorazione artigianale, riconoscendole il dovuto compenso.
Per cui, pur apprezzando la generosità di chi mette in palio qualcosa, se ne riconosco il valore ed un gusto affine al mio, preferisco acquistare e dare il mio piccolo contributo ad una creazione fatta a mano.
Non so se avete notato una frase, che ho inserito da tempo, nella colonna destra del mio blog.
Recita così: "...è per questo che costa così tanto?
No: è per questo che vale così tanto!
(disse il commesso a Joe Fox, dopo che aveva avuto da ridire, sul prezzo di una creazione interamente eseguita a mano...)"
E' una frase tratta dal film "C'è posta per te", dove lo "squalo" Joe Fox (interpretato da Tom Hanks) ha da ridire sul costo di un libro interamente illustrato a mano.
Voi ne converrete con me, un oggetto realizzato a mano, se ben eseguito, è prezioso e unico.
Poi, per ciò che mi riguarda, talvolta, ha un plus in più. E non da poco. Parlo, cioè, di chi l'ha realizzato.
Riconoscete lo stile di questa casetta? L'ho acquistata da VerdeSalvia.
E non solo perchè è bella e fatta bene, ma perchè l'ha fatta lei.
E questo splendido notes? Anna Drai non me l'avrebbe mai fatto pagare. Allora mi sono dovuta inventare una fantomatica committente, per potere avere sul mio tavolo da lavoro qualcosa di suo. Poi con il passare del tempo gliel'ho detto, per cui oggi non scopre nulla :-)
Amo circondarmi di creazioni che mi parlano di persone che stimo.
Non parliamo delle peripezie per dover dare il giusto compenso a questa collana che ho commissionato alla Fata.
Se fosse stato per lei, si sarebbe fatta harakiri, anzichè farsi pagare, ma con un dribbling astuto, sono riuscita nel mio intento.
Naturalmente ci tengo a precisare che sono stata ricoperta di regali ed a mia volta ne ho fatti. Ma se una persona ordina qualcosa, trovo giusto che il lavoro commissionato venga retribuito :-) E su qui potrei aprire un siparione su tanti episodi che mi sono capitati, dove, al contrario, il lavoro mi è stato sottratto o deprezzato in modo vergognoso.
Forse per questo, ci tengo a pagare quello che richiedo: non sopporterei che si pensasse di me, quello che io ho pensato di tante sanguisughe o parassiti.
E continuando sul filone del preferire qualcosa di artigianale a qualcosa di seriale, ecco la spilla (al centro della foto) che acquistai da Francesca e...
...gli orecchini presi da Fascination Street, dato che sto provando a farmi crescere le chiome :-)
Da Gata presi questa collana, ben sapendo che potevo ricrearla, perdendomi però il piacere di avere qualcosa di suo, oltre che reputare giusto non clonare qualcosa con uno stile così smaccato.
E non crediate che io sia una Paperona$, perchè davvero tante creazioni handmade, vengono vendute a prezzi di gran lunga inferiore rispetto a tempi e costi dei materiali impiegati...
Comunque, tornando a bomba: quello del Candy era solo un gancio per dirvi, in modo molto umile, di essere solidali tra di noi (ne avrei davvero di belle da raccontare!) e sostenere il fatto a mano.
E se qualcuno vi dovesse dire "volevo spendere meno" oppure "non credevo costasse così tanto" è l'ennesimo Joe Fox al quale non vale neanche la pena di spiegare l'amore e la cura che ci avete messo per creare qualcosa non propriamente marchiato Made in China o reperibile tra i 1000 scaffali con merce tutta uguale di H&M.
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Le mie creazioni
sabato 14 maggio 2011
°*°Semplicità creativa°*°
Oramai si sa...Pinterest è un ottimo alleato che arriva in soccorso, quando non si ha nulla di pronto da mostrare.
Oggi ho selezionato, dalla categoria Inspiration di Dani, 8 idee di facile realizzazione.
Procuratevi dei magneti in ferramenta (o staccateli da vecchie calamite che vi hanno stufato), attaccateci su dei bottoni, ed in un attimo ricreerete l'atmosfera vintage di questa foto.
Minimo materiale, massima resa: qui il fiore giallo non è in lana cardata, ma con una pallina di feltro, dei legnetti e vuoti di bottigliette "da cedrata di una volta", ecco riposto in una vecchia cassetta il vostro giardino craft (lontano parente del giardino zen).
Collane in disordine? Vecchi rocchetti...appendini perfetti !
Chi bazzica in Pinterest avrà visto e stravisto, questo mobile.
Chi mastica craft saprà che è fatto gonfiando palloncini, che poi avvolgerà da filati, che poi innaffierà di colla vinilica facendola asciugare, e che poi...zic...palloncino bucato e mobile pronto!
Qui non parlo, fa tutto la foto.
Questo memory è per i fedelissimi della stessa acqua o della stessa bibita.
Almeno una ventina di tappi tutti uguali e doppioni di fotocopie da appiccicare all'interno. Ma si può creare anche appiccicando nei tappi, scritte minimali: love, smile, uff, gasp...
Questa idea è già un po' più laboriosa, ma se avete delle lucine nude che volete abbellire, insaponando un po' di lana cardata (strizzandola e rollandola poi) creerete una calda atmosfera che farà un baffo a quella di VecchiaRomagnaEtichettaNera.
E per concludere, qualcosa da creare con ciò che in casa non manca mai (a meno che voi non usiate candidi fazzoletti di seta con iniziali ricamate).
Dopo aver usato 10 piani di morbidezza, eccovi pronte per realizzare il vostro eco-zoo per rotoli in libertà.
Chiudo con un grazie immenso a tutte voi che mi avete rincuorato nel precedente post.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato e per le parole che avete avuto.
Ho apprezato molto.
(Ma assai, assai!)
Oggi ho selezionato, dalla categoria Inspiration di Dani, 8 idee di facile realizzazione.
Procuratevi dei magneti in ferramenta (o staccateli da vecchie calamite che vi hanno stufato), attaccateci su dei bottoni, ed in un attimo ricreerete l'atmosfera vintage di questa foto.
Minimo materiale, massima resa: qui il fiore giallo non è in lana cardata, ma con una pallina di feltro, dei legnetti e vuoti di bottigliette "da cedrata di una volta", ecco riposto in una vecchia cassetta il vostro giardino craft (lontano parente del giardino zen).
Collane in disordine? Vecchi rocchetti...appendini perfetti !
Chi bazzica in Pinterest avrà visto e stravisto, questo mobile.
Chi mastica craft saprà che è fatto gonfiando palloncini, che poi avvolgerà da filati, che poi innaffierà di colla vinilica facendola asciugare, e che poi...zic...palloncino bucato e mobile pronto!
Qui non parlo, fa tutto la foto.
Questo memory è per i fedelissimi della stessa acqua o della stessa bibita.
Almeno una ventina di tappi tutti uguali e doppioni di fotocopie da appiccicare all'interno. Ma si può creare anche appiccicando nei tappi, scritte minimali: love, smile, uff, gasp...
Questa idea è già un po' più laboriosa, ma se avete delle lucine nude che volete abbellire, insaponando un po' di lana cardata (strizzandola e rollandola poi) creerete una calda atmosfera che farà un baffo a quella di VecchiaRomagnaEtichettaNera.
E per concludere, qualcosa da creare con ciò che in casa non manca mai (a meno che voi non usiate candidi fazzoletti di seta con iniziali ricamate).
Dopo aver usato 10 piani di morbidezza, eccovi pronte per realizzare il vostro eco-zoo per rotoli in libertà.
Chiudo con un grazie immenso a tutte voi che mi avete rincuorato nel precedente post.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato e per le parole che avete avuto.
Ho apprezato molto.
(Ma assai, assai!)
mercoledì 4 maggio 2011
Mamma o non mamma.
Spesso, come mamma, mi sento inadeguata. Non allineata.
Mi sento così quando leggo certi post, in certi blog, che sprigionano questa totale fusione madre/figli.
O quando, fuori dalla scuola, sento alcuni discorsi, fatti appunto, dalle mamme.
Io ho parecchi limiti. Spesso non riesco ad anteporre le esigenze di mia figlia, alle mie.
E purtroppo non mi basta esserne consapevole, per evitare che questo talvolta accada.
Però, se è vero che c'è un tempo per tutto...
...spero arrivi presto anche il momento in cui io possa sorridere ripensando a tante cose, che ora non mi sento incollate addosso.
Discorso un po' ermetico, ma serviva a me, scriverlo.
Comunque...io al pomeriggio lavoro a casa.
Mia figlia mi vede sempre circondata da fili, gomitoli, stoffe e rocchetti. Ha visto nascere ogni mio art-journal creato negli ultimi anni. Più di un anno fa, mi chiese se gliene facevo uno anche a lei.
Io le ho detto di pazientare, ma che l'avrei accontentata.
Ma si sa, se uno aspetta di trovare il tempo, il tempo non basta mai.
Accetto che siano in molti a storcere il naso, per questo lungo tempo che ho fatto passare. Non trovo neanche scuse. Non sono perfetta. Come mamma poi, resto sempre indietro.
Ma da qualche tempo ho messo uno stop alle ordinazioni, e finalmente ora sto mantenendo la mia promessa.
Il testo che accompagnerà le varie pagine cucite, recita così:
Non sono una mamma perfetta
perché vado sempre di fretta.
Ma oggi mi voglio fermare
e per Lara voglio creare
vestiti per i suoi pupazzini
e teatrini di burattini.
Ma, soprattutto, vorrei farle capire
che non sono perfetta
ma voglio tanto guarire.
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